Simbolo dell’affermazione del potere comunale, San Petronio domina Piazza Maggiore con la sua imponenza. Una chiesa voluta e finanziata interamente dal popolo per la sua città. Una chiesa che per la sua mole osò sfidare la basilica di San Pietro e il papato, e che per questo fu osteggiata e bloccata nella sua crescita. Visitarla rappresenta un viaggio nella storia partendo dall’anno della posa della prima pietra (1390) e consente di scoprire gli aneddoti e le vicende che l’hanno resa uno dei luoghi e dei monumenti più cari a tutti i bolognesi.
Si parte dal racconto della facciata rimasta incompiuta, a cui Jacopo della Quercia e Michelangelo diedero il loro contributo, e si prosegue all’interno con la visita delle 22 cappelle che ospitano opere d’arte realizzate dai più grandi artisti, fra cui la famosa Cappella Bolognini (o dei Re Magi) con l’affresco del Giudizio Universale di Giovanni da Modena che fa rivivere l’Inferno e il Paradiso di stampo dantesco e dove è presente la raffigurazione di Maometto tanto dibattuta negli ultimi anni.
Si raggiunge poi la tomba di Elisa Bonaparte, sorella del grande Napoleone. Passando davanti al San Rocco del Parmigianino, si entra quindi nel Museo dove sono racchiusi i progetti e i modelli lignei in scala relativi alla costruzione della basilica. Di qui si accede poi, con un permesso speciale, alle Sale della Fabriceria dove vi è l’Archivio Musicale di San Petronio, con i suoi antichi libri grazie ai quali è possibile osservare l’evoluzione della scrittura della musica.
Tornando infine nelle navate si osservano due degli organi più antichi fin oggi conservati e la Meridiana del Cassini, la più grande al mondo, che sempre stupisce per la sua precisione e che ancora oggi indica data e coordinate astrologiche grazie al sole che filtra dal foro e dalle magnifiche vetrate di questa sorprendente cattedrale.
di Roberta Zanutto
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