Bologna è una delle città più famose per la street art. Richiama artisti da tutto il mondo del calibro di Blu, Luis Gutierrez, Ale Senso, Atoche e molti altri.
Figlia della notte, è nata nelle periferie delle grandi metropoli statunitensi a cavallo degli anni 60-70 e poi dilagata in tutto il mondo, la Street Art si è declinata nei decenni in molte forme, a volte venendo meno anche alle sue caratteristiche originarie: l’illegalità e l’impersistenza. Da sempre da voce a quelli che sono i temi che più la caratterizzano: ecologismo, marginalità, inclusione, razzismo, libertà di espressione… Da tempo la Street Art è entrata anche nei musei, con non poche polemiche, tutt’ora attuali. E’ un arte che affonda le sue radici nell’oggi, con uno sguardo al passato e uno al futuro, che veicola ancora messaggi dirompenti.
Questa visita, che ne ripercorre la storia indagandone le correnti e analizzandone le tendenze, si sviluppa in una delle vie che può considerarsi il museo a cielo aperto della Street Art a Bologna, Via del Pratello, dove si ha la maggiore concentrazione di opere degli street artist venuti a lasciare il loro segno in città, una via che è sotto questo aspetto è in perenne evoluzione, con opere nuove che spuntano al mattino laddove la sera prima c’era solo un portone. Una via che porta con sé anche una storia legata alla marginalità stessa della Street Art e che come “galleria urbana” consente l’incontro con molti dei migliori rappresentanti di questa arte così discussa.
di Roberta Zanutto
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